Breve vademecum per parlare del tuo lavoro in italiano

Parlare del nostro lavoro significa parlare un po’ di noi. Infatti, il mestiere (=il lavoro) che facciamo è uno degli aspetti che definisce la nostra identità. In questo post impariamo a dire qual è la nostra professione (=il lavoro) e a descrivere al meglio la nostra occupazione (=il lavoro).

Siete pronti? Cominciamo!

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Chiedere che lavoro fa una persona

In italiano esistono tre modi per chiedere a una persona informazioni sul suo lavoro. Il modo più semplice è chiedere Che lavoro fai? ma possiamo domandare anche Che cosa fai nella vita? oppure Di che cosa ti occupi? In questo ultimo caso usiamo il verbo riflessivo occuparsi di.

Ricordati di usare la forma di cortesia con il Lei se il contesto lo richiede.

Come rispondere a “Che lavoro fai?”

In italiano, esistono due modi per dire il proprio mestiere, la propria professione. Possiamo usare il verbo ESSERE oppure il verbo FARE. In particolare:

  • Soggetto + verbo ESSERE + articolo indeterminativo + professione

Esempi: Io sono un’insegnante, Marco è un cuoco, voi siete impiegati…

  • Soggetto + verbo FARE + articolo determinativo + professione

Esempi: Io faccio l’insegnante, Marco fa il cuoco, voi fate gli impiegati…

Ricordiamo che il pronome personale soggetto (io, tu, lui/lei, noi, voi, loro) NON è obbligatorio in italiano.

⚠️ Ci sono alcune espressioni legate al lavoro che NON possiamo usare con il verbo FARE. Ad esempio, una persona che non lavora si chiama disoccupato/-a. Perciò diciamo: Sono disoccupato (Sono disoccupata se sono una donna). Allo stesso modo, una persona che ha smesso di lavorare (=che non lavora più) si chiama pensionato/-a. Perciò diciamo: Sono pensionato/-a.

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Una lista di professioni in italiano

Per rispondere alla domanda, oltre la grammatica, è necessario conoscere il proprio mestiere in lingua italiana. Ecco un breve elenco di lavori in italiano:

Agricoltore 🧑‍🌾

Cuoco/-a 🧑‍🍳

Giudice 🧑‍⚖️

Impiegato/-a 🧑‍💼

Insegnante 👨‍🏫

Meccanico 🧑‍🔧

Operaio 👷

Pompiere 👨‍🚒

Una piccola precisazione: alcuni mestieri in italiano sono invariabili (= non cambiano al femminile). Sono parole che indicano mestieri che tradizionalmente erano svolti dagli uomini. Ad esempio: medico 👨‍⚕️ avvocato, sindaco, ingegnere. Tuttavia, l’italiano cambia con il tempo e insieme alla società italiana. Alcune persone preferiscono continuare a usare il solo maschile; altre persone preferiscono usare la versione femminile. Il mio consiglio, per essere inclusivi, è di usare anche le forme femminili quando possibile.

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Parlare della sede di lavoro

Quando parliamo del nostro lavoro, la prima cosa che diciamo è: “Faccio l’insegnante” oppure “Sono un avvocato”. Diciamo subito la nostra professione. Possiamo, però, accompagnare queste frasi con la nostra sede di lavoro.

Esempi

  • Sono un’infermiera, lavoro in un ospedale.
  • Sono un’insegnante, lavoro in un liceo classico.
  • Faccio l’avvocato, lavoro in uno studio legale.
  • Faccio il musicista, lavoro a teatro.

Come parlare degli orari di lavoro

Quando parliamo del nostro lavoro, la gente ci può chiedere quali sono i nostri orari di lavoro. La domanda può essere fatta in molti modi. Vediamoli insieme prima di scoprire come rispondere!

La domanda generica è Che orari hai? alla quale possiamo rispondere Lavoro la mattina/il pomeriggio/la sera oppure Lavoro dalle … alle … (per esempio: lavoro dalle 9 alle 18. In questo caso possiamo dire: Ho orari da ufficio perché la maggior parte degli uffici italiani apre alle 9 e chiude alle 18).

Un altro modo per domandare A che ora inizi a lavorare? è A che ora attacchi? Allo stesso modo, per domandare A che ora finisci di lavorare? possiamo chiedere A che ora stacchi? In questi casi, usiamo i verbi regolari attaccare e staccare.

Se non abbiamo un orario fisso, possiamo dire: Ho orari flessibili che significa che i nostri orari lavorativi cambiano ogni giorno. Possiamo anche dire: Faccio i turni di notte. Se lavorate in un ospedale o in una fabbrica funzionante ventiquattro ore su ventiquattro, può capitare di fare dei turni di notte.

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Parlare del contratto di lavoro

Sulla base dei nostri orari di lavoro, possiamo avere un contratto di lavoro a tempo pieno o full-time (quando lavoriamo 40 ore a settimana) oppure a tempo parziale o part-time (quando lavoriamo meno di 40 ore a settimana).

Esistono tanti tipi di contratto di lavoro. Il contratto a tempo indeterminato NON ha una data di scadenza (=NON ha una fine). Al contrario, il contratto a tempo determinato ha una data di scadenza, ha una fine. Infine, esiste anche il contratto a progetto che finisce quando si chiude il progetto.

Tante persone in Italia vorrebbero un posto fisso, cioè un contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato. Tuttavia, in Italia ci sono due grandi problemi nel mondo del lavoro: il precariato, cioè la mancanza di contratti di lavoro stabili, e il lavoro nero, cioè il fatto che a volte i datori di lavoro non offrono un contratto. In questi casi, possiamo dire:

  • Ho un lavoro precario. = Non ho un lavoro stabile.
  • Non ho un contratto. = Lavoro in nero.

Alcuni persone non hanno un contratto, ma lavorano per sé stesse. Hanno deciso di mettersi in proprio. In questo caso, potete dire: Sono un lavoratore autonomo/Sono una lavoratrice autonoma, ma anche Sono un/una freelance.

💬 Che lavoro fate? Dove lavorate? A che ora attaccate e staccate? Fatemelo sapere con un commento qua sotto! 💬

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